Coro

Il Coro dell’Indaco

Il Coro dell’Indaco nasce nel 1992 ed è, prima di tutto, un impegno sociale che nella musica raggiunge i luoghi più nascosti con repertori di grande intensità.

La sua ricerca spazia dal popolare al colto, al sacro in un arco temporale vasto e ricco di storia. Coro non selettivo accoglie le voci di chiunque desideri condividere, nel fare musica insieme, un percorso di vita e di bellezza.

 

Inizialmente il Coro comincia a lavorare sulla ricognizione e l’arrangiamento di materiali popolari della più varia provenienza, successivamente,  quasi per affinità di linguaggio, si sono affiancate forme di concerto più tradizionale con brani di musica colta , come le cantate di Buxtehude, gli Anthem di Handel, il Gloria di Vivaldi, il Te Deum di Purcell, il Pater Noster e l’Ave Maria di Stravinskj, i brani popolari arrangiati da Pulenc e tanti altri.

Il Coro ha partecipato alla rassegna di musica sacra “Soli Deo Gloria” (RE) e per diversi anni è ospite dei laboratori domenicali della Biblioteca Panizzi dedicati ai bambini e gestiti dagli atelieristi dell’Associazione.

Nel 2012, il Coro dell’Indaco  festeggia il suo ventennale con diverse iniziative: rassegna  corale, concerti itineranti nelle piazze del centro di Re  e l’esecuzione, in prima assoluta, della “Missa Tonalis” che il suo Direttore Marcello Zuffa ha composto per l’occasione.

Tra gli EVENTI/CONCERTI di rilievo si segnalano le collaborazioni con I TEATRI di Reggio Emilia e Il teatro Asioli di Correggio:

2016 Correggio (RE)  concerto/spettacolo a scopo benefico a favore dei bambini del Nepal, ad un anno dal terribile terremoto: partecipazione dei Modena City Ramblers, del Coro dell’Indaco diretto da Marcello Zuffa, degli Anabasi Road, di Andrea Tosi, dell’attrice Patty Garofalo

2016 Tetro Valli Reggio Emilia concerto REKA v. 2 “Reka Re” di Yuval Avital “Massive Sonic Work per 6 solisti vocali, 2 percussionisti, 2 direttori, visuals e una folla di voci e percussioni”
2019 Teatro Cavallerizza Reggio Emilia concerto in prima assoluta di Gabriele Marangoni intitolato “Utera”: tredici configurazioni per ensamble elettroacustico, performer con sensori biodinamici, video e voci spazializzate.